Silvia Magnani

Le quattro identità della laringe

La laringe è un organo a funzione complessa che presenta quattro identità distinte. Essa è in fatti un canalizzatore, un separatore, uno stabilizzatore e un generatore di suono.

 

La prima identità: rimanere aperta (laringe canalizzatrice)

La laringe è per prima cosa un canale che permette il passaggio della corrente aerea in entrata (inspirazione) e in uscita (espirazione). Questa funzione è ad vitam, cioè indispensabile per la sopravvivenza dell’individuo.

Per adempiere al meglio al proprio compito la laringe deve mantenersi aperta durante il ciclo respiratorio con corde vocali ben abdotte, così da favorire il passaggio della maggior quantità d’aria possibile nell’unità di tempo. Un’inspirazione ottimale è silenziosa, cioè caratterizzata da un moto lineare nel fluido, evento possibile solo se l’aria transita senza turbolenza .

Il ruolo giocato in questo dai muscoli dei postici (cricoartenoideo posteriore) è primario.

 

La seconda identità: non lasciare passare (laringe separatrice)

La seconda identità laringea è quella di separatore. Suo compito è, durante la deglutizione, la protezione delle vie aeree inferiori affinché i solidi, i liquidi e la saliva stessa vengano canalizzati verso l’esofago a trachea esclusa.

E’ anche questa una funzione ad vitam indispensabile per la protezione dell’individuo. In questo caso l’organo, per impedire l’ingresso di un corpo estraneo nelle vie aeree non solo “si chiude” con un’adduzione salda, che coinvolge il piano glottico e quello sovraglottico, ma addirittura si sposta nello spazio, attratto in alto e in avanti dalla muscolatura sovraioidea.

Ad aiutare questo mutamento delle condizioni spaziali laringee si associa una stabilizzazione della mandibola alla base cranica così che i muscoli posturali laringei trovino un fulcro alla propria azione di leva.

 

La terza identità laringea: chiudersi con forza per permettere l’innalzarsi della pressione endoaddominale (laringe stabilizzatrice)

Terza identità della laringe, ugualmente fondamentale per la vita ma la cui importanza viene spesso trascurata, è  quella di organo stabilizzatore.

A polmoni pieni  una chiusura serrata laringea permette infatti  che il tronco “si stabilizzi” e si faccia fulcro per l’apposizione di una forza, quale quella esercitata dal braccio nel lancio, nel sollevamento di un carico, nello sferrare un pugno.

La funzione di stabilizzazione è strettamente necessaria anche per l’espletamento di quelle manovre, indispensabili per la vita, che prevedono la messa in atto di una elevata pressione endocavitaria al fine di espellere il contenuto dell’addome, come la defecazione, la eiaculazione e, naturalmente, il parto.

In questi casi anche la mandibola viene saldamente stabilizzata alla base cranica così che essa non “giochi contro” lo sforzo che si sta compiendo rimanendo mobile.

Anche l’aria polmonare può essere intesa come contenuto da espellere nella manovra della tosse.

Infatti una serrata chiusura glottica, seguita da una violenta contrazione della parete della pancia (finalizzata a pressurizzare il contenuto addominale così da vincere la resistenza laringea mediante una esplosione) produce la fuoriuscita di una corrente aerea ad alta velocità che trascina con sé le secrezioni presenti nelle vie aeree inferiori e nel tratto faringo-lariingeo.

Analizzando gli aspetti funzionali di questa terza identità laringea si comprendono alcune cause di disfonia.

L’attività in palestra intensa e ripetuta che esiga un’adduzione salda delle corde vocali (come la pesistica, la boxe, ecc.) affatica il sistema adduttorio causando fonastenia, così come le attività che necessitano mobilizzazione di carichi.

La pallavolo, nella quale il colpo si associa spesso  a un grido, sortisce il medesimo effetto, pur non presentandosi come sport violento (nella foto si nota la stabilizzazione mandibolare serrata che accompagna la chiusura glottica). Lo stesso si può dire del tennis e degli sport con lancio (tiro dell’arco escluso).

La tosse, come si ha nelle forme infiammatorie delle alte e basse vie aeree produce oltre che fonastenia trauma contusivo al bordo libero per l’effetto “scoppio seguito da richiusura violenta” che si accompagna alla espulsione di secrezioni.

 

La quarta identità laringea: chiudersi per farsi immediatamente riaprire (laringe vibrante)

L’ultima identità laringea è l’unica a non essere necessaria per la sopravvivenza ma è quella che richiede la prassia più complessa. Per assolvere ai compiti richiesti la laringe deve infatti potersi chiudere, ma in una modalità talmente elastica da essere in grado di dar luogo al ciclo vibratorio.

E’ normale che una attività talmente raffinata possa avere il massimo della propria resa estetica solo se la prima identità è conservata (la fase inspiratoria deve infatti godere di una completa apertura glottica, la funzione canalizzatrice non può essere sacrificata a quella vibrante) e se la terza identità (la funziona stabilizzatrice) non va a sovrapporsi al fine (frainteso) di aiutare la pressurizzazione dell’aria sottoglottica, come avviene quando si cerca l’incremento di intensità senza giovarsi della tecnica di sostegno.

 

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