Silvia Magnani

Una voce sana

Il termine con il quale si indica una buona voce è voce eufonica.
Esistono almeno quattro accezioni di eufonia.

  • Eufonia acustica: la voce non presenta alterazioni rilevabili all’analisi strumentale, il segnale vocale non è interrotto, non si riscontrano tratti di diplofonia, non è presente rumore e le armoniche sono ben rappresentate.
  • Eufonia percettiva: la voce è piacevole all’ascolto
  • Eufonia fisiologica: la voce è prodotta in modo non faticoso, nel rispetto del fisiologico funzionamento dell’apparato vocale nelle sue diverse componenti (mantice, organo vibrante, vocal tract, organi della fonoarticolazione).
  • Eufonia stilistica: è un’accezione afferente all’uso artistico della voce, in questo senso eufonica è una voce quando viene prodotta nel dispetto dello stile esecutivo di un determinato stile di canto.

In realtà il giudizio di eufonia è relativamente semplice, e ponibile da chiunque sia un ascoltatore esperto: una buona voce è quella che assolve pienamente le nostre esigenze comunicative, che viene prodotta con la minor fatica possibile, nel rispetto della salute dell’apparato fonatorio. Nella maggioranza dei casi una voce simile è anche piacevole all’ascolto.
Ma chi è malato, chi ha subito un intervento alle corde vocali, chi è portatore di un problema respiratorio, costoro non potranno mai dirsi eufonici? Anche a questi soggetti è applicabile il criterio di eufonia, purchè la voce prodotta raggiunga le finalità comunicative al minor costo possibile, nel rispetto della salute dell’apparato fonatorio.

Una voce eufonica non è naturalmente una voce per definizione sana. Se infatti il criterio di eufonia fisiologica è solitamente garante di una modalità prudente di fonare, l’eufonia stilistica può mettere a dura prova l’apparato vocale e l’eufonia acustica, pur nel rispetto della qualità del segnale, può essere prodotta,con modalità compensatorie, anche da una laringe malata.
Una voce sana presenta alcune caratteristiche che è utile conoscere:

  • non ha bisogno di essere riscaldata al risveglio, già dalle prime ore del giorno è pulita e sonora
  • non si esaurisce durante la giornata, non perde sonorità con l’uso (purchè esso sia corretto) e, nel caso essa venga molto utilizzata (come accade a un insegnante o a un oratore), recupera le proprie qualità col riposo notturno
  • durante la frase non si spezza, non cambia improvvisamente qualità, l’intensità non decade con le ultime parole pronunciate.

Una voce sana quindi non ha bisogno di riscaldarsi per prepararsi ai normali compiti di conversazione, si affatica con l’uso protratto ma non è affaticabile, non ci abbandona.
Tre i criteri di salute vocale: prontezza, capacità di recupero, affidabilità.